Il divorzio (scioglimento/cessazione degli effetti civili del matrimonio) rappresenta un momento piuttosto complesso e delicato da affrontare, in occasione del quale i coniugi si trovano necessariamente a dover gestire questioni di carattere economico e familiare.
Il procedimento ad esso relativo viene più comunemente preceduto da una sentenza di separazione definitiva e dal decorso di un termine che varia dai sei mesi (se la separazione è avvenuta consensualmente) ai dodici mesi (se la separazione è stata pronunciata a seguito di contenzioso davanti al tribunale) dalla comparsa dei coniugi davanti al Giudice, ma esistono ulteriori casi in cui il divorzio può essere ottenuto, ossia: il matrimonio non consumato, il divorzio pronunciato all’estero su richiesta del coniuge cittadino straniero, una condanna penale per reati tassativamente indicati dalla legge intervenuta a carico di uno dei due coniugi ed infine nel caso di cambiamento di sesso.
La riforma Cartabia ha introdotto modifiche significative alle procedure in materia di famiglia, con l’obiettivo di semplificare i processi, ridurre i tempi e favorire soluzioni consensuali.
In questo articolo, esploreremo brevemente le modalità principali per procedere e ottenere una pronuncia di divorzio.
1. DIVORZIO CONGIUNTO: una soluzione rapida e consensuale
Il divorzio congiunto è la procedura attraverso la quale entrambi i coniugi concordano nel porre fine al vincolo matrimoniale a determinate condizioni pattuite che, nell’oggetto, ricalcano quelle già affrontate in sede di separazione personale dei coniugi. Ci si riferisce, per esempio, all’affidamento dei figli, contributi al mantenimento, alimenti e ogni altro aspetto rilevante.
Con la riforma Cartabia, questa modalità è diventata ancora più semplice e veloce e si attiva mediante il deposito di un ricorso congiunto presso il tribunale competente da parte dell’avvocato (o degli avvocati) delle parti. Viene fissata un’udienza alla quale le parti devono presenziare personalmente (salvo non vi rinuncino espressamente per iscritto) e si conclude con sentenza che avrà efficacia dal giorno dell’annotazione della medesima nei registri dello Stato Civile.
2. NEGOZIAZIONE ASSISTITA: un approccio collaborativo e semplificato
La negoziazione assistita è una procedura alternativa al ricorso congiunto di cui sopra, che consente ai coniugi di risolvere le problematiche legate al divorzio senza passare attraverso il giudice, ma con l’assistenza di avvocati (in questo caso, necessariamente uno per parte) che collaborano al fine di permettere il raggiungimento di un accordo tra le parti su tutte le questioni relative al divorzio.
L’accordo sottoscritto dai coniugi e dai rispettivi difensori, in caso di presenza di figli minori o maggiorenni portatori di handicap ovvero non autosufficienti, deve essere sottoposto al vaglio del Pubblico Ministero che valuta la rispondenza del contenuto all’interesse degli stessi e soltanto in questo caso concede autorizzazione.
In assenza di figli figli minori o maggiorenni portatori di handicap ovvero non autosufficienti l’accordo necessiterà comunque del nulla osta del Pubblico Ministero concesso in assenza di irregolarità.
Questa procedura, non prevedendo udienze davanti al Giudice, potrebbe risultare più celere rispetto al divorzio in forma congiunta.
3. DIVORZIO GIUDIZIALE: la via tradizionale e necessaria in caso di conflitto
Quando, al contrario, i coniugi non riescono a trovare un accordo sulle condizioni del divorzio, si ricorre inevitabilmente al divorzio giudiziale.
Si tratta di un processo vero e proprio attivato, dietro deposito di un ricorso da parte di uno dei due coniugi, davanti al Giudice competente, che procederà secondo le diverse fasi procedimentali sino alla decisione finale vincolante per tutte le parti.
Questa modalità presenta, per sua natura, tempistiche più lunghe comprendendo anche l’istruttoria della causa (in cui vengono raccolte tutte le prove, le testimonianze e disposte consulenze tecniche), con costi conseguentemente più elevati rispetto alle modalità descritte in precedenza.
Il divorzio rappresenta un passaggio significativo in quanto comporta il definitivo scioglimento del vincolo coniugale o alla cessazione degli effetti civili del matrimonio con tutte le conseguenze del caso, tra cui: riacquisizione dello stato libero e la decadenza degli obblighi coniugali reciproci.
La legge offre diverse strade per affrontare questo, privilegiando le soluzioni consensuali per ridurre tempi e spese, ma garantendo anche un percorso giudiziale quando l’accordo tra i coniugi non è possibile.
Indipendentemente dalla modalità scelta, affrontare il divorzio con consapevolezza e il giusto supporto legale permette di tutelare al meglio i propri interessi e quelli dei figli, quando presenti.
In un momento così delicato, avere una guida esperta può fare la differenza e consentire una gestione degli interessi coinvolti con maggiore serenità e chiarezza.